giovedì 7 giugno 2012

Un futuro migliore? Si, grazie non lo "rifiuto"!




Il giorno 5 Giugno la classe 4 sez.A del dipartimento di chimica, dell’ istituto A. Pacinotti ha visitato l’impianto della CISA e dell’ Appia Energy nell’ ambito del progetto “ Eco-sostenibilità nelle scuole “.
La classe è stata accolta dalla Dr.ssa Gabriella Fedele, addetta alla qualità dell’ ambiente della CISA, che ha illustrato il procedimento di lavorazione dei rifiuti domestici che vengono trasformati in un combustibile speciale, il CDR (Combustibile Derivante dai Rifiuti).
In seguito la Dr.ssa Agnese Carelli dell’ Appia Energy ci ha spiegato come trasformare il rifiuto in energia elettrica attraverso la combustione del CDR nel termovalorizzatore.
I due impianti, quindi, lavorano sinergicamente allo scopo di trasformare il RIFIUTO in RISORSA energetica.
Nella descrizione dei due stabilimenti, la nostra attenzione si è focalizzata su quale sia l’impatto ambientale da essi prodotto, e quindi sull’applicazione delle MTD (Migliori Tecnologie Disponibili) per ridurre l’ inquinamento.
Nello specifico la CISA si impegna:
- a pretrattare i rifiuti destinati in discarica in modo da eliminare l’ acqua contenuta nella parte organica, evitando in questo modo la contaminazione delle falde.
- ad utilizzare l’ umidificatore dell’ aria per abbattere le polveri
- ad usare il filtro a maniche che è un depolverizzatore ambientale meccanico
- ad abbattere gli odori attraverso il biofiltro in legno.
Tra le precauzioni adottate dall’ Appia Energy in termini di impatto ambientale possiamo elencare:
- l’utilizzo nel processo temperature non inferiori agli 850/900° C per limitare la produzione di diossine
- il recupero vapore con un condensatore in modo da riutilizzare nel processo parte della stessa acqua che viene demineralizzata con un processo osmotico
- il recupero sabbia utilizzata nel forno per la lavorazione del CDR
- il recupero dei metalli che vengono poi inviati a ditte specializzate al loro trattamento
Per le emissioni poi, vengono effettuate tre fasi di abbattimento:
1) trattamento chimico dei gas acidi
2) torri di reazione con processo NEUTREC, per la diminuzione di diossine e furani
3) filtro a maniche per l’ abbattimento delle polveri.
Le aziende sono in continuo monitoraggio da parte degli enti di controllo tra cui ARPA, che riceve in tempo reale la quantità di emissioni prodotte dal ciclo di lavorazione (sistemi SME), che vengono pubblicate sul sito stesso dell’Agenzia. Mentre altri tipi di analisi, relative al controllo interno di parametri vari, vengono effettuate da terzi.
Quello che abbiamo appreso in materia di ecosostenibilità ci rincuora, ma nelle nostre giovani, e pur sempre attente, orecchie risuona ancora l’eco delle vecchie e nuove polemiche che vedono al centro del dibattito proprio l’eventuale raddoppio del termovalorizzatore.
Ci chiediamo a tal proposito, come non si possa riuscire a conciliare un processo produttivo di energia alternativa, che usa peraltro come fonte principale un rifiuto, con il rispetto dell’ambiente e della salute umana.
Noi crediamo, ma soprattutto ci auguriamo, che una attenta analisi del problema porti alla migliore conclusione possibile, fermo restando che come rappresentanti delle nuove generazioni ci auguriamo che il futuro si proietti sempre più, verso l’utilizzo di nuove e più “pulite” fonti di energia, per garantire a noi tutti ed al pianeta intero, una migliore qualità della vita.

Francesco Ranieri e Giuseppe Portulano
4^ sez.A chimica










Nessun commento:

Posta un commento